In completa insensatezza ritrovo l’esistere.
Non per modo ho malessere nel ritrovo d’una qualità eccelsa in visione d’un classicismo obbligato, eppur che credo d’essere io parte del prodotto, al quale, però, non m’assimilo. Sono io cliente, in rispecchio della classe alternante a merce fatta per acquietare necessità di chi s’addolora di niente. Tal però ostilità non è placata dall’acquisto, egli solo rivolta il vedere, l’analisi, ad altro, distraendo e conducendo ingegno in disattenzione, a non più consapevolezza di sé, focalizzando sostanza all’inutilità materiale, associata alla brulla terra spoglia d’incerto. (altro…)