Se Dio è morto, non porgi più l’altra guancia

Nessuno è ancora riuscito a dimostrarmi che i miei diritti siano naturalmente garantiti dalla nascita, come sosteneva Locke. Se non combattessi o non protestassi, mi uccideresti insieme alla mia libertà.
La pace non è un’idealizzazione della realtà umana; è un risultato scientifico, un obiettivo concreto raggiunto attraverso uno sforzo costante per preservare la sovranità.
Non vedo il diritto nella natura, al suo stato bravo ovviamente. I diritti alla vita e alla parola sono concetti artificiali. Li trovi essenziali? Allora difendili—con parole, idee, discussione ed armi.
La tua vita e l’autodeterminazione non saranno garantite per sempre senza la volontà di lottare per esse. Devi accettare il caos su cui questo mondo è costruito. Decenni di equilibrio e calma hanno generato falsi miti, come la tua convinzione che la tua stessa sicurezza sia esente dal destino delle vittime di aggressioni lontane da te; ma se guardassi più da vicino, vedresti che coloro che soffrono, pur geograficamente lontani, sono vicini a te nel loro desiderio di autonomia, nel loro diritto di tracciare il proprio cammino. Se cadono, il tuo futuro in libertà sarà messo in discussione, le tue convinzioni su una vita senza restrizioni, senza decisioni e parole vincolate, rischieranno di sgretolarsi. No, siamo legati insieme nel preservare la possibilità di vivere ed esprimerci.
Le persone hanno abbandonato la loro libertà dal 2014 con la Crimea perché la davano per scontata, ma la natura non funziona così.
Non hanno bisogno di un Dio, né di parole inutili come queste, ma di eserciti, di cure tangibili. Se muoiono senza la tua risposta, senza il tuo supporto, senza nemmeno la tua attenzione—se fallisci nel condannare ogni abuso contro la vita—la violenza si diffonderà ovunque. Raggiungerà la tua terra, dove la tua famiglia e i tuoi stessi figli stanno crescendo. Solo un Dio potrebbe salvarti dalla morte: la tua consapevolezza. Si immerso in un sanguinario periodo storico. Non sei in una bella situazione, direi. Possiamo risolverla insieme.
L’egoismo umano è un’immagine innegabile, ma ciò che prevale ora nella tua anima è una paura debole e ingenua. Una paura che permette alle invasioni brutali di avere successo perché manca di vera coscienza. Ci siamo sostenuti sulle spalle dei nostri dèi, e ora stiamo morendo con le nostre certezze infrante. Cosa ci resta contro questa deriva autoritaria? Hai visto un futuro in una nuova politica di Appeasement? È per questo che accetti di inginocchiarti?
Le parole possono essere vuote senza fatti, ma tramandano comunque un significato. Possiamo usarle per definire i giusti, per svelare il male, ma non sarebbero sufficienti in un conflitto crudele con un invasore che non è disposto a parlare. Se volgi l’altra guancia, morirai, e se la vita è un dono, non sarai in grado di scartarlo senza la libertà che stanno cercando di portarti via. Cercheranno di rubare il respiro e la vita ad altre persone innocenti senza nemmeno affrontare la tua indignazione.

Stare con le vittime è un atto di Pace. Combattere è un atto d’amore per il futuro. Una guerra ingiusta non è definita dal semplice concetto di guerra, ma dagli ideali che portano una persona sul campo di battaglia. Credere nell’autodeterminazione wilsoniana significa avere una fede profonda e richiede sacrificio, giudizio razionale e coraggio. Non starai sempre dalla parte giusta; molte sfumature ambigue possono pendere all’interno dello spettro dei colori, ma raggiungere la Pace richiede la guerra se il dialogo non è attuabile, sii consapevole di questo. La tua libertà è stata minacciata prima, lo sarà di nuovo. Anche tu sei una vittima come creatura libera ogni volta che un altro spirito indipendente vede i suoi giorni liberi giungere a una tragica fine, ed entrambi siete obbligati a lottare. Porgere l’altra guancia non è per i liberi, ma per gli schiavi.

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